Investire partendo da zero – 1a Tappa

Buongiorno amici viaggiatori, eccoci alla prima tappa del nostro viaggio, dove capiremo come investire partendo da zero.

Iniziare un nuovo cammino spaventa, ma solo dopo aver mosso il primo passo ci rendiamo conto di come era pericoloso restare fermi. Cito una frase di Roberto Benigni per farvi capire che investire da zero è un percorso lungo e talvolta difficile, ma restare fermi è decisamente peggio. Il primo passo per uscire dalle sabbie mobili è quello di generare un’entrata, in modo da iniziare ad aumentare il nostro capitale e “sbloccare” uno strumento FONDAMENTALE per l’investitore: il risparmio.

GENERARE UN’ENTRATA

Per definizione, un’entrata è un qualsiasi ingresso di soldi all’interno del nostro portafoglio e può essere generata in diversi modi.

Un’entrata può essere costituita dalla rendita di un immobile in affitto, dalle cedole di un bot, dai dividendi derivanti dal possesso di azioni e molto altro ancora, che vedremo nelle future tappe di questo interessante viaggio. Agli inizi, salvo casi particolari, avremo un solo modo di generare un’entrata: il lavoro.

Qualsiasi sia il tuo impiego iniziale, che tu sia postino, cameriere o impiegato, l’importante è lavorare ed avere un’entrata, più o meno fissa, che sia giornaliera o mensile. Una volta fatto ciò, potremo pensare di passare al prossimo step, il risparmio.

IL RISPARMIO

L’Italia, storicamente, è un paese di buoni risparmiatori, ma di poca cultura finanziaria. A scuola non viene insegnato nulla circa l’interesse composto, il risparmio o l’inflazione. Spendiamo ore e ore del nostro tempo ad imparare poesie a memoria ma non investiamo una manciata di minuti per capire le basi dell’economia.

Proprio per questo nasce Economiasemplice.com, un blog di cultura finanziaria per neofiti e non.

Come dicevamo poc’anzi, l’Italiano è un buon risparmiatore ma poco accorto nella gestione delle finanze, più per cultura che per volontà. Accantona i suoi risparmi sul conto corrente senza pensare all’inflazione nè ai possibili profitti di un eventuale investimenti.

Spesso non riusciamo a percepire quanto le piccole somme. unite tra loro, possano trasformarsi in grandi capitali. Porterò ora un esempio reale per introdurvi il concetto di interesse composto, argomento della nostra prossima tappa.

Carmine e Gennaro fumano un pacchetto di sigarette al giorno, spendendo 5.20euro ogni mattina. Se smettessero di fumare, all’anno risparmierebbero 1898 euro e in 20 anni 37960 euro. Una cifra piuttosto alta.

Poniamo, ora, che Carmine e Gennaro smettessero di fumare e risparmiassero ogni anno questa cifra.

Gennaro, da buon Italiano, accantona la cifra sul conto corrente e dopo 20 anni si ritroverà 37960 euro.

Carmine, invece, che ha letto questo blog, decide di investire ogni anno la cifra risparmiata, ottenendo un interesse netto medio del 2%.

Grazie all’interesse composto Carmine dopo 20 anni si ritroverà ad avere 46116 euro, 8156 euro in più rispetto a Gennaro.

Perchè questa differenza cosi netta tra Gennaro e Carmine?

Lo scopriamo nella prossima tappa, continuiamo il viaggio insieme.


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