La forza dell’interesse composto – 2a Tappa

Bentornati viaggiatori, in questa tappa del viaggio scopriremo perchè Carmine, dopo 20 anni, ha più soldi di Gennaro, grazie alla forza dell’interesse composto.

Una forza che, nel mondo della finanza, è usata da tutti, a partire dal piccolo investitore fino ad arrivare ai più grandi, Warren Buffett in primis.

Già, anche il vecchio Warren ha utilizzato e utilizza tuttora l’interesse composto. Partendo da 14 anni con un capitale di soli 5mila dollari oggi è ritenuto uno degli uomini più ricchi del mondo, inserito ormai stabilmente nella TOP TEN di Forbes.

Una buona parte della popolazione Italiana non conosce l’interesse composto nè capisce il suo funzionamento, che, in realtà, è molto semplice. Esso non è altro che la capitalizzazione degli interessi o per, dirla più semplicemente, la generazione degli interessi sugli interessi. Non è chiaro, vero?

Facciamo un esempio, numeri alla mano.

ESEMPIO

Pippo investe 10.000 euro in un fondo che gli garantisce il 5% annuo netto.

Al termine del 1° anno Pippo si troverà come montante 10000 euro + 500 euro di interessi per un totale di 10500 euro.

Al termine del 2° anno si troverà 10500 euro + 525 euro. Questo perchè gli interessi dell’anno prima si sono sommati al montante, aumentandone il valore e quindi anche l’interesse. L’interesse composto è costituito da quei “25 euro” in più, generati dall’interesse di 500 euro dell’anno precedente. La crescita dell’interesse è esponenziale, arrivando a ricevere dopo 20 anni 1264 euro, cioè il 12,63% di quanto investito. E più passano gli anni più questo valore è destinato ad aumentare potenzialmente all’infinito.

In termini puramente numerici, dopo 20 anni, la forza dell’interesse composto ha generato un capitale totale di 25270 euro, il 152,7% in più di quanto investito.

DIFFERENZE DI CAPITALIZZAZIONE

L’interesse composto, tuttavia, si applica solo quando si opera in regime di capitalizzazione composta.

In ambito finanziario abbiamo principalmente due capitalizzazione (più una terza, che è un misto delle due).

  • Capitalizzazione semplice: In questo tipo di capitalizzazione gli interessi non producono ulteriori interessi ma si sommano semplicemente al capitale iniziale. Non avremo quindi l’interesse composto, ma un rendimento semplice, proporzionale nel tempo in base al tasso applicato.
  • Capitalizzazione composta: In questo tipo di capitalizzazione gli interessi producono ulteriori interessi, poichè il tasso annuo è applicato al capitale iniziale + gli interessi annui maturati. Avremo il nostro amato interesse composto e il rendimento sarà esponenziale nel tempo.
  • Capitalizzazione mista: In questo tipo di capitalizzazione si usano entrambe le precedenti capitalizzazioni, la semplice per le frazioni degli anni, la composta per gli anni interi. E’ un tipo di capitalizzazione usato prevalentemente nella renumerazione dei conti correnti.

PERCHE’ USARE L’INTERESSE COMPOSTO?

La risposta è banale tanto quanto la domanda. Guadagni maggiori.

Sopratutto a distanza di anni la differenza tra le due capitalizzazioni è piuttosto notevole in termini di rendimento.

Un esempio veloce: se investiamo i 10mila euro di prima(rendimento 5% annuo), a 20 anni avremo una differenza di 5770 euro in favore dell’interesse composto. Più della metà del capitale investito. Un’enormità.

Rispondiamo, quindi, alla domanda con cui è iniziato questo articolo: il nostro amico Carmine ha guadagnato dal suo investimento di più rispetto a Gennaro sfruttando semplicemente l’interesse composto. Il tempo è una delle risorse più preziose che ha l’investitore e unito all’interesse composto può generare grandi capitali, proprio come ci insegna la storia di Warren Buffett.

Sembra filare tutto liscio, il rendimento è buono, i soldi sono investiti in un ottimo prodotto, ma ecco che mentre si reca al lavoro, la macchina di Carmine decide di smettere di funzionare. Può prendere l’autobus per recarsi al lavoro, ma i tempi spesso non coincidono con i suoi orari ed è quindi costretto a riparare la sua auto. Tuttavia ha investito tutti i suoi soldi e non ha nulla da parte. Come farà dunque a risolvere il guasto della sua fiammante Golf?

Lo scopriamo nella prossima tappa, SEGUITEMI.


Aiutami a diffondere la cultura finanziaria in Italia, condividi questo blog sui social e con i tuoi amici.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *